ALBERTA, il nostro modello di friulana rivisitato in stile Avvocata!
Ebbene si, abbiamo deciso anche noi di realizzare questo modello ormai molto diffuso e di tendenza.
Di cosa sto parlando? Delle babucce friulane, perfette tanto fuori casa quanto in casa!
Chic, comode, pratiche, colorate e cool?
Sono loro ora ad essere di assoluta tendenza e possiamo davvero vederle ovunque: sono le friulane.
Ma che tipo di calzatura sono? Da dove arrivano? Come hanno fatto a spopolare così tanto e diventare un vero must have ormai?
Ecco da dove nasce la friulana.
Originariamente, di elegante e modaiolo le friulane avevano in effetti proprio ben poco.
Le loro origini risalgono nell’Ottocento come scarpe povere utilizzate nelle campagne friulane. Venivano utilizzate sia nelle giornate di festa che dalle spose nel giorno delle loro nozze.
Tuttavia erano calzature cucite a mano dalle donne attraverso l’utilizzo di materiali più di scarto, che venivano chiamati comunemente blecs.
Da un certo punto in poi per realizzare le suole delle friulane, ad esempio, si utilizzarono anche i copertoni usati delle biciclette che venivano cuciti a mano, le imbottiture venivano create con sacchi di juta provenienti dal trasporto delle sementi e granaglie e vecchi scampoli di tessuti venivano utilizzati per ricoprire le tomaie.
Questo modo di produzione ha fatto sì che ogni paio e modello fosse davvero unico nel suo genere!
Dopo la prima guerra mondiale arrivarono e si diffusero ancor più velocemente a Venezia.
Chi furono i primi ad utilizzarle?
Tra i primi ad utilizzarle ci furono i gondolieri della Serenissima.
I gondolieri infatti le trovavano comode e praticissime perché erano antiscivolo e così garantivano una buona stabilità e non rovinavano la verniciatura delle barche. Oltre a non rovinare le superfici della gondola, le rendeva parzialmente impermeabili evitando l’entrata di acqua nelle scarpe. Inoltre questo particolare tipo di scarpa teneva il piede caldo d’inverno e fresco d’estate, una particolarità necessaria per i gondolieri, che lavoravano sempre all’aria aperta e in un contesto di laguna.
È altresì narrato che queste belle scarpette fossero le preferite dei nobili veneziani in quanto, grazie alla suola che non faceva attrito con il pavimento e che quindi non faceva alcun rumore, erano le calzature perfette per sgattaiolare furbamente dalla loro camera e intrufolarsi nelle camere delle loro amanti. A voi lascio giudicare quanto possa esservi di narrato e di reale :D
Oggi da dove arrivi e come sia nato il recentissimo interesse per le friulane non è chiaro.
Sicuramente nei mesi passati in casa per il lockdown le persone hanno cominciato a dedicare più attenzione a indumenti e accessori più semplici e pratici da utilizzare in casa (come è successo per esempio negli Stati Uniti con le “Crocs”: il cosiddetto loungewear).
Un’altra ipotesi è che avendo cominciato ad esser viste sempre più spesso tra alcune persone del mondo della moda, come Kate Moss, e tra alcuni influencer famosi di Instagram, da lì si siano diffuse al largo pubblico.
Devo dire che anche io sono rimasta catturata da questo modello. Così ho iniziato a pensare come avrei potuto mantenere da un lato le sue particolarità intrinseche e dall’altro come avrei potuto però adattarle al mondo delle ballerine. È stato semplice da un lato e complesso dall’altro.
Mi spiego meglio.
Ciò che mi lasciava particolarmente perplessa era la suola. Nelle classiche friulane la trovo un po' spessa, poco pratica ed esteticamente non mi piace particolarmente.
Personalmente preferisco una suola fine, leggera e più chic - ricercata.
Così, insieme al nostro artigiano, abbiamo pensato di realizzarla con una leggera gomma thunit. Flessibile e pratica utilizzabile anche lungo le giornate più imprevedibili, in cui magari veniamo colte da un’improvvisa pioggerellina fastidiosissima! In questo modo abbiamo mantenuto la caratteristica del modello ma lo abbiamo altresì adattato al nostro brand.
E poi… ci siamo sbizzarriti con i colori!!Ad un certo punto ho dovuto dirmi: basta!!
Da un lato abbiamo unica nel suo genere Alberta in Cavallino Leopardato. Unica perché? Perché consentitemelo di dirlo ma il nostro Cavallino italiano è davvero speciale! Morbidissimo, soffice, un leopardato né troppo piccolo, né troppo grosso, è una vera delizia! L’interno è in fodera di cotone, la soletta interna in nappa. È leggerissima e potrebbe essere un modello 365 giorni l’anno!!
Da qui ragazze poi iniziamo con il velluto! Si salvi chi può!!
Oddio: scegliere i colori è stata un’impresa ardua!!
Quali abbiamo selezionato? Sono ben otto e sono uno più bello dell’altro: Rosa, Royal, Nero, Rosso, Senape, Verde, Bordeaux e Ottanio!
Lascio a voi valutare e scegliere il vostro colore preferito e del cuore… per me è davvero troppo troppo difficile! Scrivetemi e fatemi sapere la vostra scelta, ma soprattutto cosa ne pensate della nostra Alberta? IO SONO FOLLEMENTE INNAMORATA!!
Vi abbraccio e auguro una buona giornata,
l’Avvocata